lo Specchio

“Oh, pensa a come sarebbe bello se potessimo passare attraverso lo specchio! Sono sicura che ci sono delle cose bellissime la dentro! Facciamo che ci sia un modo per passarci attraverso, facciamo che sia diventato tutto come un leggero velo di nebbia... ma guarda... si trasforma! Sarà facile passare adesso!”

Lewis Carroll in Alice nel paese delle meraviglie

I primi metodi per osservare la propria immagine indubbiamente sfruttavano l'acqua. Fiumi, laghi, pozzanghere offrivano un riflesso mosso del proprio volto. Successivamente, con la scoperta dei metalli e delle loro caratteristiche riflettenti, etruschi, egizi e greci preferivano l'utilizzo di specchi primordiali, i quali erano costituiti principalmente da lastre di bronzo lucidate e decorate. Per chi conoscesse il francese consiglio la consultazione della pagina del museo Louvre di Parigi che descrive lo specchio riportato sul lato. Cominciava, intanto, l'annerimento del fondo di lastre di vetro utilizzando il piombo. Ciò rendeva la superficie vetrosa specchiante. I romani avviarono piccole produzioni, ma senza grandi risultati. Nel XII secolo nella Germania e nella Lorena si inizia a metallizzare il vetro con il piombo e con lo stagno, non arrivando, tuttavia, alla produzione di specchi di grandi dimensioni. Nel 1540 Vincenzo Redor, veneziano, affinò un processo di spianamento delle lastre di vetro che mise le basi per una produzione di specchi di altissimo pregio, conosciuti come specchi veneziani e presto noti in tutto il mondo. Il processo di lavorazione prevedeva che lastre di stagno venissero pressate sulla superficie del vetro grazie a un bagno di mercurio. Le cornici, inoltre, erano molto curate e varie: ricoperte con liste di specchio molate, foglie e fiori di vetro. Per questo gli specchi veneziani erano molto pregiati e destinati a ceti decisamente abbienti. Il processo di argentatura, introdotto nella seconda metà dell'Ottocento, rese la produzione di specchi meno costosa e uguale a come la conosciamo oggi.

(da "Riflessioni sugli specchi nell'arte" a cura di Roberta Lapucci, dal volume "Tiziano a Milano: Donna allo specchio", a cura di Titian, Valeria Merlini, Daniela Storti, Skira, 2010)

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